sabato 1 dicembre 2012

ARTEINBOTTEGA PRESENTA

IL BOOK 2012

le attività del laboratorio

ringraziamo gli artisti che con la loro presenza
hanno contribuito alla realizzazione di questo contenitore 

per conoscere tutte le opere degli artisti di artebottega
e per ulteriori approfondimenti e informazioni:



 Università della California in Roma:
 http://rome.eapitaly.it/index.php/study-center/staff-and-contacts/

www.EMSEEKAY.blogspot.it di Maddie Kleinman
 ArteVITA  ...    Residenza Oltrarno   

UMBRIA: LM GROUP -  LE VIE DEL MADE IN ITALY

giovedì 29 novembre 2012

Equinozia alla Città dell'altra economia - Testaccio


Equinozia
                         
      mostra di pittura.... e un po' di poesia
vi aspettiamo alla Città dell'altra economia
a Testaccio da Venerdì 30 alle 16,00 (inaugurazione)
fino all'8 dicembre 

omaggio a emilio trentanni

Questo tema sui cavalli “ dipingendo “ lo abbiamo creato,  estrapolato, dandogli interpretazioni speciali e uniche nello stendere i colori.
Nell’utilizzare il pennello sulla tela noi siamo e diventiamo i cavalli e facciamo uscire dalla nostra interiorità, a volte la pace di questo animale, a volte, l’irrequietezza e, talvolta addirittura il nitrito che esprime il nostro dolore della fatica di vivere. 








Cavalli

Cavalli imbizzarriti
vanno nel vento:
i miei pensieri stanchi!
Uno solo si sofferma
sulle nuvole nere grigie
e invia
raggi rosso-viola
invadendo l’infinito.
Le criniere sventolano
quali frecce nere
e
pungono la mia anima.
Mi guardo!
E’ la mia presenza
che mantiene le briglie
dolcemente
lasciandoli liberi
di andare.

Marisa Muzi




L’odore del frumento
Distese di frumento,
spighe dorate,
il cavallo bruno dell’infanzia
trotta verso la stalla,
il carro gonfio di legna.
La criniera arruffata
smossa dall’aria profumata
enfatizza il tenero ricordo
della fattoria dei nonni.
La serenità,
la carezza lieve
di quelle mani stanche,
la campagna assolata,
l’odore di buono,
letto di speranza
per giovani sogni.

Gloria Baldazzi

 
Cavalli e cavallucci

L’idea de stare ‘n groppa a  un ber destriero
Magari quelli fatti co’ la legna…
È stato sempre er sogno veritiero
De ‘lli bambini che… fanno la lagna.

Na’ notte me sognai ‘n fatto strano
Avevo conquistato tutto er Monno
L’America la Russia e l’Ottomano…
Tutto pijavo senza toccà mai ‘er fonno

Ero bardato a sede s’un cavallo…
Bastava che facessi quattro gesti…
E li sordati mij prodighi e lesti
A l’inimico je staccava’er collo.

Tutto de’n botto lo sparo d’en cannone…
C’ebbi la senzazione… de cade n’er voto…
Senza arivà  maij ‘n fonno!!!

L’omini grandi quanno stanno ‘n groppa
Se sentono sto’ cavolo…, ‘na “casta”
De libertà  ne pijeno ‘n  po’ troppa…
Potere e avvidità … niente j’abbasta!


                                                           Giorgio Ferretti









Sono di guardia

Nel giardino rigoglioso
vicino al lago
due cavalli sono fermi,
attenti, nel loro stare.
La loro testa
a volte
si muove lenta:
carezzo appena il loro muso:
belli, alteri,
essi mi guardano;
il loro sguardo dolce
mi parla
con delicatezza
della loro pace,
della loro progenie
che scorrazzava
libera nelle praterie.
Intanto le barche vicine
si dondolano,
mentre i remi si immergono
nell’energia dell’acqua
e tutto è un quadro della natura
mentre le briglie al collo,
tenute dall’uomo
li inducono al servizio di guardia
per me, per noi,
per tutti i cittadini.

Marisa Muzi


Un giorno indimenticabile

Sello il cavallo,
il respiro è nuvola
nell’aria fredda del mattino.
Salto in groppa,
il vento prende forza,
la criniera solletica le dita;
negli sbuffi un po’ inquieti
come onde del mare,
si manifestano ricordi
di una perduta libertà.
Sento il sorriso dei campi dorati
fare eco al mio umore:
serro tra le gambe
i suoi fianchi possenti,
mentre sassi smossi dal galoppo
raggiungono gli zoccoli.
Il trotto mi conduce
tra alberi di conifere
svettanti al cielo,
i pensieri,
nuvole bianche.
Mani serrate ai finimenti
il suo odore mi sfiora,
fiato dolce d’erba e di fieno.
La mano si sposta
sul muso di bambagia,
gli attenti occhi profondi
la tenerezza
dell’anima selvaggia,
un nitrito che si fa voce.

Gloria Baldazzi




sabato 3 novembre 2012

L'arte biologica di Leonardo Paglialonga

L'arte "biologica"
di Leonardo Paglialonga

Cromatismo... insieme di colori....
Tratto... conseguenza del "gesto" pittorico
Creatività... visione artistica di un'opera

Nel proporre la mia arte e per esprimere l'essenza di un messaggio pittorico, 
ho bisogno di una distrazione completa dal soggetto...

Questo è il pensiero di Leonardo Paglialonga, nei suoi ultimi studi cromatici.... divenute opere pittoriche per la sommatoria di queste tre componenti "essenziali", proponendolo in una collocazione artistica che possiamo definire "biologica".
Possiamo quindi dichiarare che queste miscele, possono considerarsi "primarie" per consegnare alla visione un dipinto "quasi tecnologico", dove non si può prescindere da queste essenzialità. 
Di conseguenza l'artigianalità dei gesti e la concreta presenza di un cromatismo "materico",  genera una verità sul supporto al pari di una scultura o di qualsiasi altro manufatto artistico-artigianale, all'interno del quale possiamo immaginare svariati soggetti, che queste "trame" e "cromatismi" creano alla nostra visione.

Leonardo Paglialonga è uno degli artisti dell'Associzione ArteINbottega. Petulante ricercatore e sperimentatore di arte nelle sue più profonde viscere. Proponiamo queste sue ultime opere, che sono nate da un continuo ed esclusivo interesse di studio e ricerca. (G.F.)



































mercoledì 17 ottobre 2012

rivedremo le farfalle?... spettacolo teatrale

Arte in bottega 
e la Casa de Asterion

vi invitano 
ad una mostra
e spettacolo teatrale



Rivedremo le Farfalle?...

Domenica 28 ottobre vi aspettiamo alle ore 18.30
 

per  una mostra collettiva organizzata da Arte e bottega presso

 L'asino che vola
 

Via Antonio Coppi 12/ D, Roma
(Zona Piazza Zama; Metro Furio Camillo)

 
seguirà alle ore 20.00  
una performance teatrale a cura di 
                Laura Sales, Andrea Luceri e Franco Barletta

Tanti buoni cibi, opere d'arte e una performance si alternano in questa serata dal titolo "Rivedremo le farfalle"...ogni artista ha espresso la sua visione personale su questa frase; questa tematica che evoca ad ognuno qualcosa di diverso...nulla è stato detto della fonte originaria...tutto verrà detto quella sera.
costo della serata con buffet/aperitivo € 12.00  
                                      è gradita la conferma
 
per info: Franco Brletta 3471008097 - Laura Sales 3209640077 - Andrea Luceri 3460314512


ALCUNE DELLE OPERE PRESENTI ALLA MOSTRA



LO SPETTACOLO

RIVEDREMO LE FARFALLE

Lo spettacolo teatrale “rivedremo le farfalle” trae spunto dalla poesia di Pavel Friedmann “Qui non ho visto nemmeno una farfalla” ed è strutturato come una breve ed intensa favola che parla del reale, che sotto forma artistica e poetica colpisce i cuori di grandi e piccini e ci aiuta a non dimenticare quello che solo la memoria può aiutare a far sì che non si ripeta.

Il dramma della shoah si ripete ogni giorno, muta solo il suo nome, il popolo a cui è diretto, il luogo geografico, l’artefice, ma ancora oggi sulla terra milioni, miliardi di bambini, di donne e di uomini vengono uccisi, sterminati, annientati a causa del potere, della follia di altri uomini.


Rivedremo le farfalle è uno spettacolo teatrale rivolto a bambini e ragazzi a partire dalla scuola elementare.

La compagnia Los Toritos ha deciso di realizzare un’unica messa in scena sia per le scuole che per il pubblico del teatro serale perché crede che i grandi temi non abbiano bisogno di grandi parole ma che la semplicità delle immagini e del racconto vada più a fondo di discorsi complessi. La guerra, lo sterminio, le deportazioni, le persecuzioni non anno bisogno di altro che di essere raccontate nel modo più diretto e umano possibile; perché solo così, solo con la forma propria dell’innocenza possono andare oltre i pregiudizi e la razionalità che spesso indurisce il cuore.

La sua struttura scenografica è molto semplice proprio perché nasce dall’idea di essere itinerante, di poter raggiungere ogni luogo, di non necessitare di uno spazio apposito.


 Protagonisti della storia:
 un’attrice/un attore che racconta/ano ed un pittore che crea con pastelli e colori il paesaggio, le immagini che compongono il tempo-spazio drammaturgico.

Lo spettacolo è come un grande libro che viene scritto e disegnato davanti agli occhi del pubblico, con la semplicità di un bambino e la purezza di chi ancora non accetta che possa trionfare il male. Di chi ancora sogna di rivedere le farfalle, di gioire dei campi verdi e del colore del sole.